Scenario creativo by Mimmo Di Caterino

SCENARIO CREATIVO

“Definiti con intensa carica espressiva, i nevrotici autoritratti di Domenico Di Caterino, nella loro apparente ingenuità, occultano un urlosoffocato di dolore, riflesso di profondi disagi esistenziali. La protesta del portavoce del movimento estetico Mario Pesce a Fore incarna primitivismo, sintesi ed accensioni cromatiche proprie del movimento della Brùcke, atti ad esorcizzare travagli interiori, e che ben s’accompagnano all’indagine sulla funzione sociale dell’artista d’oggi al quale l’artista cerca di restituire un’adeguata identità.”

Roberta Vanali ( Dal catalogo di maram@rte 2003).

“Dalla pittura di Domenico Di Caterino emerge la memoria del tempo, con isuoi profondi valori antropologici, bruschi ed instancabili. Pone lo spettatore dinanzi immagini inquiete dai movimenti snervati dall'organica e magmatica materia segnica, la quale si spezza e aggrega; scopre ericopre rasentando un vivo moto di repulsione fisica e morale. Il profondo disagio umano, il dolore della perdizione, la coscienza di un destino sfocato e sofferente attanagliato dal profondo mistero dell'esistenza,questo traspare nella sua opera. I personaggi (una sorta di proliferarsi d'angoscioso autoritratto), sembrano quasi tutti guardarsi allo specchio,soffrendo di una scomposta, malata e delirante metamorfosi; avvelenati,intorpiditi; annegati nel fango di un decomposto spazio-non spazio dove anche il sollievo del grido soffoca”.
Gennaro Cilento (da Flash Art, Agosto-Settembre 2004). 

IMPORTANTE: “Con questa corrispondenza consideriamo esaurita la collaborazione di Domenico Di Caterino. Riteniamo che a distanza di un anno la sua rubrica, dopo un inizio anche divertente, si sia trasformata in una sorta di parodia boccacesca. Circa un anno fa abbiamo invitato a collaborare Domenico Di Caterino, artista dilettante e soprattutto “disobbediente”, incuriositi dalle sue esternazioni e da una sua apparente rabbia da black bloc nei confronti del sistema dell'arte.
Purtroppo la rabbia del disobbediente Di Caterino si è rivelata solo un attitudine al protagonismo da Rione Sanità che Flash Art non può avallare. Dunque sospendiamo la sua rubrica, diciamo per manifesta inconsistenza, augurandoci di riprenderla quando il nostro interlocutore avrà dato sfogo ai suoi giochi autoerotici e avrà veramente qualcosa di più trasgressivo da comunicare”.

Giancarlo Politi, da “Flash Art” di Dicembre-Gennaio 2007, p.57.

Human Rights. Mimmo Di Caterino e lo sguardo dello spettatore

L’artista campano tra i partecipanti all’evento internazionale a Rovereto
di Maria Cristina Napolitano - 10 Giugno 2015 (da ècampania).

Tra le opere esposte quella di Di Caterino permette l’interazione con lo spettatore, viene infatti “prelevato e firmato liberamente dallo spettatore, che lo firma al posto mio, posta una foto di se stesso insieme al lavoro sul mio profilo facebook e autentica l'operazione artistica attraverso la condivisione di senso. In realtà il vero autore è lo spettatore – spiega Domenico "Mimmo" Di Caterino - che firma e condivide l'operazione. Il lavoro è impostato sul senso dei linguaggi e dei processi artistici anteposti al prodotto, il valore del tutto in quanto processo è da cercare nel valore affettivo, simbolico e comunitario come fondamento di determinazione di un prodotto artistico”.
“Il diritto del dono dell’artista” è il titolo dell’opera costituita da 100 fogli schizzati di carta da spolvero.
LA PECORA NERA

"Un artista che, col sistema in ogni sua forma, ha un deciso attrito, è Domenico detto Mimmo Di Caterino. 
Proveniente da Napoli e dalla sua Accademia e trapiantato saldamente in Sardegna, egli ha un curriculum esemplare in fatto di scontri e opposizioni al sistema dell'arte ufficiale. 
Pittore, performer, scultore, aizzatore di coscienze, poeta e prosatore di verità scomode, Di Caterino è la classica pecora nera che ogni sistema dell'arte che si rispetti deve possedere per non soccombere al pericolo degli standard e della normalizzazione. Insomma un artista fuori dalle righe, dai canoni e da ogni classificazione che opera spesso in sinergia con la compagna e artista Barbara Ardau".

Barbara Picci, testo tratto da "I Sensi dell'arte", Videolina.

“Di Caterino, napoletano di nascita e cagliaritano di adozione, dopo gli studi all'Accademia di Belle Arti di Napoli, nel 1997 fonda la posse di artisti Mario Pesce a Fore che ha lo scopo di contestare e contrastare criticamente il sistema dell’arte globalizzata e mercificata. Rappresenta il più majakovskiano degli artisti operanti in Sardegna, animatore di dibattiti culturali e attivo sostenitore della lotta operaia, ha sostenuto attivamente la campagna di comunicazione mediatica e culturale degli ex lavoratori in presidio permanente a Campo Pisano ad Iglesias (Ca), attivando una rete di artisti solidali con la causa. Dal lavoro che presenta,#accademianuragica (2019), parte di un suo nuovo progetto, emerge la memoria della civiltà nuragica, rappresentata dalla potenza iconica di una statua di guerriero di Monte Prama (IX secolo a.C. circa), con i suoi profondi valori antropologici, cui si sovrappongono delle scritte che richiamano quelle sui muri pompeiani, così fittamente stratificate da rendersi a stento leggibili, in un processo di negazione della parola scritta, soffocata dalla sua stessa velocità di diffusione e bulimia, a cui sembra resistere in intelligibilità solo l’arte figurativa.”

Concettina Ghisu, Interferenze

“L’arte nei Musei, nelle gallerie, negli spazi privati ha sempre avuto a che fare con il distanziamento sociale, Musei e gallerie private non sono mai stati spazi realmente dialettici e didattici, file chilometriche, addensamenti umani nei confronti di lavori dall'alta riproducibilità industriale e digitale e capolavori ignorati o abbandonati in magazzino.
L'arte è sempre stata linguaggio e il linguaggio di un artista è sempre stata una questione stilistica di posizionamento.
Il Covid 19 è però stato molto democratico nell'arrestare i processi linguistici di trasmissione dei linguaggi dell'arte contemporanea, ha arrestato gallerie private, Musei pubblici e case d'asta, nella stessa misura in cui ha arrestato public artisti, street artist e writer.
Mimmo Di Caterino non un artista al quale è facile dare etichette, sicuramente non è un artista da Museo, ogni qualvolta è stato invitato a fare degli interventi in Musei pubblici (non pochi) ha fatto sempre in modo di non esserci e che gli spettatori su sua autorizzazione potessero prelevare i suoi pezzi, smontare la sua mosta e portarsela a casa, per poi ricondividerla via social network con un'utenza più ampia tramite selfie.
Mimmo Di Caterino non è un artista da galleria, non considera il suo linguaggio un prodotto ma un processo, e anche quando ha esposto in galleria (non in poche gallerie) ha fatto in modo di non esserci e che il pubblico si portasse via il suo lavoro a costo zero evitando qualsiasi finalità di lucro da parte del gallerista.
Non è neanche un public artista, un writer o uno street artista in senso classico, anche se qualcuno ha cominciato a collezionare il suo lavoro trovandolo installato e posizionato in qualche angolo di strada o passeggiando al mare.
Mimmo Di Caterino è linguaggio dell'arte con stile, lui si definisce artivista, termine ispanico che connette l'artista e l'attivista in un'unica figura.
Il suo campo d'azione è quello della rivendicazione del ruolo sociale, culturale, intellettuale, operaio e lavoratore dell'artista, i lavori che presenta per la "Street Art Gallery" di Ischia di Salvatore Iacono, sono il frutto dei suoi sessanta giorni agli arresti domiciliari determinati dal Covid 19, testimonianza diretta che se si può arrestare un artista, non si può fermare il suo linguaggio elevato a ricerca.”

Banksy, “L’arte è solo linguaggio”, street art Gallery, Ischia (Na)

Domenico “Mimmo” Di Caterino nasce a Napoli il 7-8-73, vive e lavora tra la Sardegna ed il globo interconnesso e mobile.

2006
Collabora con la rivista d'arte internazionale "Flash Art" dalla quale viene poi allontanato e diffidato.
Si libera di tutta la sua produzione pittorica e plastico scultorea abbandonandola in luoghi pubblici di diverse città europee, moltissime a Napoli città con la quale non è mai riuscito a tagliare completamente i ponti.
2014
Personale:
“T.A.M.Cagliari”, Galleria "Spazio 24" di Dogliani (CN).
collettive:
"Moon", Planetario di Palermo.
"Spaceespace", Oratorium, Chiesa della Confraternita del Purgatorio, Ostuni, Brindisi.
2015:
Partecipa a "HUMAN RIGHTS? # LA CASA DELLA PACE | THE HOUSE OF PEACE" Rassegna internazionale di Arte Contemporanea a cura di Roberto Ronca, Fondazione Opera Campana dei Caduti – Rovereto (TN)
Partecipa a «BUS, YOUR STOP, MY ART», Caltagirone.

2016

Collettive

 "Questa casa non è un albergo", Officine Miramare a Reggio Calabria.

"Mi mancavano le stelle", Been Viver a Milano.

 “Focolai Sensoriali", Casale di Teverolaccio, Succivo (CE).

 “Su la donna", ResPublica, Alghero (SS).

 Artist’s Books, crossroads of arts , Library of Bethlhem University. West Bank. Bethlhem. Palestine

"Human Rights? #Diversity?", Fondazione Opera Campana dei caduti/Rovereto/TN

"Treize", Terza Biennale internazionale d'Arte, Atelier Galerie Treize, Rue Sainte Croix, Ille sur Tet, France.

2017

Collettive:

“Research”, “Palazzo della ceramica”, Caltagirone.

“Martirio Plastico”, Primo Simposio Internazionale di Scultura di Capoterra.

Human Rights-H2O, Fondazione Opera Campana dei caduti/Rovereto/TN

“Opera frattale subappaltata”, Fondazione Granata Braghieri, Imbersago (Lecco)

“Comprendere integra”, Ex Ospedale San Rocco, Piazza San Giovanni, Matera

Biennale del Libro d’Artista, Castel dell’Ovo, Napoli

Simposio d’Arti Visive, Iglesias, Piazza Municipio

Testimonianze, Residenza d’Artista, Forza d’Agrò (Messina).

Milano e oltre tutto incluso, Camera del Lavoro, Milano.

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2018

.Collettive:

Il piacere nei libri, rassegna d’arte erotica, Maschio Angiono (Napoli)
'HUMAN RIGHTS?' #EDU, FONDAZIONE OPERA CAMPANA DEI CADUTI ROVERETO – TRENTO - ITALIA
Acque, Teatro Civico di Castello, Cagliari
“Morgana vede, Festival dello Stretto - Arte contemporanea e Scienza”, Reggio Calabra (Grande Albergo Miramare); Stretto di Scilla e Cariddi (Caronte telepass), Messina (Palazzo Zanca).
“Skulls”, Palazzo Ceramico, Caltagirone
“Segni e materia, un viaggio nel contemporaneo”, la galleria la Baronia di Forza d’Agrò, diretta dall’artista Roswitha Gruber.
“L’Acqua”, Matera - La Mostra Permanente Internazionale del Libro d'Artista “, presso la Biblioteca provinciale "T. Stigliani”.
“Arte in Transito”, Latina, Roma

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2019

Collettive:

“MPA Four” al Mac di Caserta
Realizza la Scultura “Accademia Nuragica” a Capoterra.
“Interferenze”, Arte in Sardegna 1944-2019, Chiesa di Santa Croce, Rivoli (To)
“Biennale del libro d’artista”, Complesso monumentale San Domenico Maggiore (Na)
“#Clima-Human Rights”, Fondazione opera campana dei caduti, Rovereto
Entra nella collezione “ErosMart”, il Museo dell’Erotismo, delle scienze, dell’arte e della narrativa dell’Eros di Salerno.

Personale:

“ResistrOn”, presso il Nuraghe Cuccurada-La Fortezza di Mogoro.

2020

Collettive:

“DecorAzioni”, Officina d’arte fotografica e contemporanea Dadaboom di Viareggio

Realizzazione delle Sculture “Accademia Nuragica” a Capoterra (Ca).

Personali:

“Social Lockdown”, personale urbana presso l’Ischia street art Gallery di Salvatore Iacono.
“Social distancing”, personale urbana presso l’Ischia Street Art Gallery
“Social distancing”, personale presso il Museo a Cielo Aperto di Camo (CN)

“Human Rights - The future’s shape”, Fondazione Campana dei Caduti, Rovereto (TN).

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